I pitagorici e la concezione matematica della natura

 I pitagorici e la concezione matematica della natura

PITAGORA E LA FONDAZIONE DELLA SCUOLA DI CROTONE

-Pitagora si stabilì a Crotone (emigrato da Samo dove si era instaurato un governo tirannico ostile agli aristocratici)

-Fondò una nuova scuola filosofica, la Fratellanza Pitagorica, un'associazione politico-religiosa di carattere aristocratico, molto diversa dalla scuola di Mileto, soprattutto per la sua atmosfera quasi sacrale.

-Pitagora era venerato dai suoi seguaci come una divinità.

-Molti caratteri della scuola pitagorica fanno pensare a una setta religiosa, in cui venivano seguite regole ascetiche ed era praticata la comunione dei beni.

-I discepoli si differenziavano in: 

  • Acusmatici: (dal greco ascoltatori) imposto il silenzio e una rigida disciplina di comportamento.

  • Matematici: potevano fare domande ed esprimere opinioni personali e ai quali venivano rivelate le dottrine più impegnative del maestro.
-Le dottrine fondamentali dei pitagorici riguardano essenzialmente due argomenti:
  • la dottrina dell'anima
  • la dottrina del numero

IL DESTINO DELL'ANIMA E LA RICERCA DELLA PURIFICAZIONE

-Pitagora = desidera di tracciare una via di purificazione per l'anima (concepita come un principio divino e immortale imprigionato nel corpo per una colpa originaria).

-Si tratta di una dottrina ripresa dall'orfismo = un movimento religioso sorto verso il VI secolo a.C. e molto diffuso in Grecia, che si ispirava al mitico poeta Orfeo, il quale era disceso nel mondo dei morti per riportare tra i vivi la moglie Euridice. Gli orfici ritenevano che, dopo la morte, l'anima fosse destinata a reincarnarsi fino all' espiazione delle proprie colpe. Era possibile interrompere il lungo ciclo delle rinascite successive in corpi sempre diversi (anche di animali) attraverso pratiche o riti di purificazione, permettendo all'anima di tornare più rapidamente presso gli dèi.

-La ricerca di Pitagora si concentra nello studio dei mezzi per ottenere la liberazione dell'anima dalla vita materiale

LA DOTTRINA DEL NUMERO

-cosmo (in greco kòsmos che significa ordine)

- i pitagorici affermano che la vera sostanza delle cose non risiede nell'acqua, nell'aria o in un altro elemento fisico come i filosofi precedenti sostenevano ma nel numero. Infatti è grazie al numero che noi possiamo cogliere la realtà profonda del cosmo, fatta di proporzione quantitativa tra gli elementi. 


IL NUMERO COME PRINCIPIO COSTRUTTIVO DELLA REALTA'

-I pitagorici considerano il numero come principio generatore di tutte le cose.

-per i greci il numero non era qualcosa di astratto, ma aveva caratteristiche fisiche e geometriche.

-I pitagorici rappresentavano l'unità con un punto dotato di estensione spaziale, un numero era contemporaneamente una figura geometrica viceversa.

-il matematico pitagorico Filolao mostrò come dall'unità-punto si possono generare gli altri numeri e tutti i corpi fisici, secondo il seguente modello:



- se il numero è la sostanza delle cose, per capire i rapporti tra di essi dobbiamo fare riferimento ai rapporti tra i numeri (si dividono in pari e dispari)

-I numeri sono divisi in pari e dispari e anche le cose hanno una natura duplica e opposta (luce e buio)

-Per questo ne consegue una concezione dualistica dell'universo.

  • Dispari: che è un'entità limitata, simbolo della perfezione, del bene perché solo ciò                       che è limitato permette la misurazione.
  • Pari: che è un'entità illimitata, simbolo di imperfezione, disordine e caos.
-Tra questi aspetti c'è una lotta apparente perché la natura profonda delle cose tende all'armonia e alla conciliazione.

-Nella dottrina pitagorica quasi tutti i fenomeni della vita hanno una relazione con i numeri, tanto che questi ultimi sono assunti a simboli delle virtù sociali. 

-il 10 è il numero perfetto = 
  • contiene numeri sia pari che dispari 
  • la sacra figura della tetractys (i pitagorici erano soliti prestare il loro giuramento di fedeltà all'associazione)

DOMANDE  


1. Quali sono le dottrine orfiche riprese dai pitagorici?


Le dottrine orfiche riprese dai pitagorici, sono la teoria dell'anima e quella del numero.


2. In che senso nella visione pitagorica si può cogliere un nesso tra la teoria dell'anima e la dottrina del numero?


L'esercizio della filosofia è inteso come una via per la salvezza, in quanto attraverso la ricerca e la conoscenza conduce alla contemplazione dell'ordine che regna nell'universo (espresso dalla legge dei numeri) , consentendo all'uomo saggio di riprodurre la proporzione e la misura anche nella propria vita.


3. Perché nella prospettiva pitagorica, è possibile sostenere che i numeri rappresentano gli elementi costitutivi delle cose?


Perché secondo i pitagorici, è grazie al numero che possiamo cogliere, al di là delle apparenze, la realtà profonda del cosmo, fatta di proporzione quantitativa degli elementi.


4. In che cosa consiste il valore simbolico dei numeri?


Consiste nella rappresentazione dei numeri come figure geometriche e viceversa


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